Frenafiletti: guida alla scelta e all’applicazione

In campo industriale, gli accoppiamenti filettati dei macchinari devono essere sempre in ottimo stato, così da garantire la continuità della produzione. Per questo è importante aumentare l’affidabilità con l’utilizzo di frenafiletti come sistema di bloccaggio permanente.

I frenafiletti rappresentano, dunque, una strategia che permette di eliminare fisicamente le cause di cedimento, piuttosto che porvi rimedio in caso di guasti imprevisti e conseguenti fermi macchina, dannosi in termini di costi ed efficienza produttiva.

Frenafiletti: cosa sono e a cosa servono

I frenafiletti sono adesivi polimerici reattivi, utilizzati per riempire gli interstizi fra i filetti degli accoppiamenti filettati. 

La completa sigillatura dei giochi meccanici consente di bloccare saldamente in posizione le parti filettate (vite e dado), garantendo di conseguenza il mantenimento della forza di serraggio nel tempo.

New call-to-action

Risolvere il problema dell’allentamento degli assemblaggi filettati con i frenafiletti

Gli accoppiamenti filettati sono sempre presenti, tanto nel mondo industriale quanto negli oggetti di uso quotidiano. 

La bullonatura costituisce il procedimento più comune per realizzare giunzioni smontabili tra i componenti di una struttura. 

Sfortunatamente, un accoppiamento filettato semplice ha la tendenza a svitarsi più o meno rapidamente nel tempo. Questo è dovuto sostanzialmente al gioco fra i filetti tra dado e vite

E la presenza di questi spazi vuoti consente il movimento relativo degli elementi filettati. 

Ciò può determinare il cedimento dell’assemblaggio – cioè la perdita di tensione del bullone – a causa di:

  • Allentamento. Calo dell’attrito tra flangia e testa della vite determinato dall’esposizione a vibrazioni o variazioni di temperatura; possono bastare anche soli 50-100 cicli per osservare una totale perdita di precarico 
  • Assestamento. Deformazione plastica dei substrati oppure schiacciamento di eventuali guarnizioni a causa della pressione.

L’allentamento può essere evitato con l’utilizzo di elementi di fissaggio. Quelli tradizionali si basano su sistemi meccanici (rondelle di sicurezza), ad attrito (rondelle elastiche) o di bloccaggio (vite flangiata zigrinata). Tuttavia, queste soluzioni non sigillano i filetti e non sono, quindi, esenti da cedimento per vibrazioni o dilatazioni termiche, specie in presenza di serraggi non corretti.

L’uso dei frenafiletti costituisce invece una soluzione alternativa, efficace e duratura al problema dell’allentamento degli assemblaggi filettati. La resina liquida fluisce facilmente nei giochi fra vite e dado, riempiendoli. Successivamente, solidifica formando una pellicola polimerica che impedisce i movimenti laterali tra i filetti e quindi l’allentamento da vibrazioni.

Vantaggi dei frenafiletti

I frenafiletti presentano numerosi vantaggi rispetto ai sistemi di bloccaggio tradizionale:

  • Sigillano i filetti, impedendone la corrosione e prevenendo eventuali perdite
  • Consentono di mantenere a lungo il corretto rapporto di serraggio ed inoltre determinano una superiore coppia di smontaggio (a seconda del frenafiletti utilizzato)
  • Conferiscono all’assemblaggio resistenza alle vibrazioni, anche dopo la perdita totale di tensione del bullone
  • Prevengono il grippaggio, in quanto il prodotto liquido previene l’attrito in fase di montaggio, e consentono uno smontaggio affidabile
  • Non producono danni alle superfici di contatto
  • Riducono i costi, dal costo unitario di applicazione a quello di magazzino, in quanto un solo prodotto è adeguato a più dimensioni dei filetti.

Tecniche Pro per l’incollaggio industriale  Incollaggi industriali rapidi, sicuri ed efficaci anche in situazioni critiche Scarica l'eBook gratuito

La scelta giusta per ogni applicazione

Frenafiletti guida alla scelta e all’applicazione

Da un punto di vista chimico, i frenafiletti sono adesivi acrilici monocomponenti anaerobici. Polimerizzano rapidamente a temperatura ambiente in assenza di ossigeno e a contatto con una superficie metallica attiva, che funge da catalizzatore. 

Pertanto, esistono due principali fattori da considerare quando si sceglie un frenafiletti:

  • Viscosità. A seconda che si vogliano frenare fori ciechi, passanti o parti già assemblate, la viscosità del prodotto è un parametro cruciale per determinare l’effetto capillare dell’adesivo liquido. E, di conseguenza, la capacità di penetrare e riempire giochi ridotti. 
  • Resistenza, sia meccanica che termica. 

In tal senso, i frenafiletti LOCTITE® si dividono nelle seguenti categorie:

  • Frenafiletti medio, il cui smontaggio è facile con utensili manuali, come LOCTITE® 243 che funziona su metalli attivi (come ottone e rame) e su substrati passivi (ad esempio, acciaio inossidabile e superfici rivestite). Tollera le contaminazioni superficiali minori da oli vari  come fluidi da taglio, lubrificanti, anticorrosivi e protettivi. 26 Nm di coppia di rottura su bulloni M10, è ideale per impedire l’allentamento di parti in vibrazione come pompe, scatole di riduzione o presse. Guarda il video!
  • Frenafiletti forte, il cui smontaggio è possibile con utensili manuali, come LOCTITE® 270 che può essere utilizzato su metalli attivi (ad esempio, ottone e rame) ma anche  passivi come acciaio inox e superfici cromate, oltre a sviluppare una buona oleo-tolleranza. 33 Nm di coppia, è ideale per il bloccaggio dei prigionieri sul blocco motore e sugli alloggiamenti delle pompe.
  • Frenafiletti extra forte, il cui smontaggio è difficile con utensili manuali e può essere necessario un riscaldamento localizzato (250°C) o lo smontaggio a caldo. Ne è un esempio LOCTITE® 276, particolarmente indicato per metalli passivati, superfici nichelate e cromate. 60 Nm di coppia, polimerizza molto velocemente (tempo di fissaggio 3-5 min).
  • Frenafiletti debole, il cui smontaggio è molto semplice con utensili manuali. Ne è un esempio LOCTITE® 222, ottimo su qualsiasi metallo, compresi i materiali passivi come acciaio inossidabile, alluminio e superfici galvanizzate. 6 Nm di coppia di rottura su bulloni M10, è consigliato per la frenatura di viti di regolazione in leghe leggere o materiali non ferrosi (che potrebbero facilmente danneggiarsi in fase di smontaggio).

Sono disponibili anche frenafiletti per alte temperature, ad esempio LOCTITE® 278, un prodotto ad alta resistenza (42 Nm) e temperatura di esercizio fino a 200°C.

Per concludere

Questo articolo è stato pensato per metterne in evidenza i vantaggi e le caratteristiche dei frenafiletti della gamma LOCTITE®.

Al fine di supportare i clienti nella selezione dei frenafiletti più idonei per la specifica applicazione, con test ad hoc in laboratorio sui sistemi di accoppiamento d’interesse, i nostri tecnici offrono assistenza professionale e servizi di consulenza gratuita.

Trova il prodotto giusto con LOCTITE®

Un esperto ti guiderà nella scelta del prodotto più adatto alle tue esigenze e ti suggerirà come utilizzarlo al meglio.

Richiedi dimostrazione

Tag

News correlate

Ridurre downtime e fermi di produzione

Ridurre downtime e fermi di produzione

Automazione ed efficienza nei processi produttivi pongono il downtime al centro di ogni strategia...

Leggi tutto

Manutenzione proattiva: cos'è e perché sceglierla

Manutenzione proattiva: cos'è e perché sceglierla

Gli impianti industriali sono sistemi articolati, costituiti da una molteplicità di...

Leggi tutto

Chimica verde: più salute e sicurezza sul lavoro

Chimica verde: più salute e sicurezza sul lavoro

La chimica verde è un innovativo e virtuoso approccio alla progettazione di prodotti e processi...

Leggi tutto